Anche nella Bibbia sventolata opportunamente dai benpensanti (giusto quando si tratta di difendere i confini della famiglia altrui) l’arcobaleno è simbolo di pace e armonia. Appare dopo quel Diluvio Universale che ha purificato idealmente l’umanità peccatrice, passando però per il suo brutale annientamento.
Ma anche navigando fuori dalla pura allegoria delle Sacre Scritture l’arcobaleno è e resterà sempre simbolo della varietà umana, della diversità esistenziale e dell’originalità di ciascuno. Ogni colore portato dall’uomo in fondo non è che vessillo della sua peculiarità e della capacità di essere “altro” rispetto a ciò che lo precede o lo segue. Per questo i colori esistono e sono diversi. Per questo amano confondersi e ricrearsi.
E tutti quei colori provengono dalla luce, sgargianti rifrazioni di un Immenso (proprio come lo chiamano i cristiani) che non si nega alla varietà e abbraccia la ricchezza di ognuno.
Godiamoceli quei colori che scaturiscono dalla luce perchè a coprirli tutti, dopo il tuonare delle prediche e il frastuono delle polemiche, ci penserà un unico colore, quel Nero che zittisce tutti, anche i massimi rappresentanti dell’attualità dello spirito (santo e non).
Perchè non si copre l’arcobaleno che cresce naturale dopo il tuonare.
Buon Pride Catania.
Testo e disegno di Andrea Lupo
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