Denominata “Sibilla” l’operazione che ha portato all’arresto di otto persone, 5 in carcere e 3 ai domiciliari, tra cui il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo, un membro della giunta comunale e due dipendenti pubblici in servizio presso il comune acese. I finanzieri sono entrati in azione all’alba di oggi su ordine della procura distrettuale antimafia di Catania. Le indagini hanno avuto inizio nel 2017 ed hanno portato alla luce ben 4 episodi di “corruzione e turbativa d’asta nella gestione della cosa pubblica”, nei Comuni di Acireale e Malvagna provincia di Messina.
L’episodio di corruzione che ha visto coinvolto Barbagallo è relativo alla campagna elettorale per le regionali dell’anno scorso, il sindaco per favorire il suo referente politico Nicola D’Agostino, non coinvolto nell’inchiesta. Il sindaco avrebbe spinto due piccoli imprenditori acesi a promettere il voto, con l’ausilio di un luogotenente della polizia municipale Nicolò Urso. Barbagallo ha disposto a Urso di avviare controlli amministrativi nei confronti degli imprenditori, al fine di indurli ad accettare la sua proposta, per evitare la sanzione. Sulla base delle intercettazioni in possesso degli agenti, si è potuto notare che i due imprenditori, subito dopo la conversazione tra Barbagallo e il poliziotto, hanno iniziato a contattare parenti ed amici per confermare le richieste del Sindaco ed evitare, dunque, la sanzione intimata. Dato che i fatti sono riconducibili al reato di induzione alla corruzione, il Gip ha ordinato la carcerazione del Sindaco, nonché gli arresti domiciliari per il funzionario di polizia.
Gli altri tre episodi a cui si riferiscono le indagini riguarda uno la la realizzazione dell’ampliamento del cimitero comunale di Acireale, un’opera pubblica affidata ad una azienda con sede a Ravenna. Durante la fase terminale dei lavori, il responsabile della Protezione civile del Comune di Acireale, Salvatore Di Stefano, ha curato il collaudo dell’opera, attestando che l’intervento era stato perfettamente eseguito, ma nella certificazione da lui redatta, erano state indicate operazioni di verifica strutturale mai effettuate, anche perché, dalle indagini è emerso che i quattro verbali di sopralluogo erano state compilati durante l’ultimo collaudo.
Altri casi riguardano alcuni incarichi professionali relativi alla progettazione di impianti sportivi affidati illecitamente dai Comuni di Acireale e Malvagna al consulente locale del Coni Anna Maria Sapienza e ad un ingegnere catanese.
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