Torna, dopo il successo registrato nelle precedenti edizioni, il torneo non agonistico di calcio “Tutti in campo per Coralium“, un appuntamento che sposa l’aspetto sportivo con quello solidaristico.

Organizzato dalla giornalista Sarah Donzuso, la prima edizione dell’evento risale al 2012 e anno dopo anno è cresciuta, conquistando i cuori dei tanti “tifosi” che aderiscono all’iniziativa.

Lo scopo è quello di aiutare l’associazione ONLUS CORALIUM – presieduta da Francesco Reitano – che si occupa di bambini e ragazzi con disabilità: con i proventi della partita – offerte libere che chi desidera può depositare nel salvadanaio posto a bordo campo – si aiutano questi ragazzi e le loro famiglie promuovendo attività e laboratori utili a tutto il nucleo familiare. “Abbiamo contribuito a finanziare le famiglie per i progetti personalizzati per i ragazzi. Come assistenza, tutoraggio e sostegno al dopodinoi”, dice il presidente Francesco Reitano.

La partita non prevede un costo per il biglietto di ingresso.

Quest’anno l’evento si svolgerà il prossimo 30 giugno alle ore 17 presso il Soccer Village (ex campi Meridiana) in via Ugo La Malfa.

A scendere in campo 4 squadre: Ferrari Club Italia, Sportland, le All Stars di Luca Napoli e la squadra Coralium composta dai familiari ma anche da giornalisti e volti noti della TV.

“Portare avanti queste iniziative non é certo semplice ma noi vogliamo farlo per dare un calcio all’invisibilità a cui spesso sono costrette queste famiglie con le istituzioni sorde ai gridi di allarme”, dice Sarah Donzuso, organizzatrice dell’evento giunto alla settima edizione.

Tanti i partner che hanno reso possibile organizzare l’edizione 2018: il Ferrari Club Italia, Sportland, Arabicaffè, MVM Holding, Laserline Italia, Tabaccheria 67, Emme Erre Grafica e Quatto Canti suites.

“Siamo contenti che questi imprenditori dal cuore d’oro abbiano deciso di aiutarci a realizzare questo evento: grazie alla loro generosità riusciamo a regalare un pomeriggio di svago a tutti coloro che parteciperanno e proveremo a riflettere tutti insieme sui problemi della disabilità e delle difficoltà che vivono le famiglie”, conclude Sarah Donzuso.