Tutti a fare acquisti oggi?

Ma perché tanti sconti? A cosa è dovuta questa massiccia corsa allo sconto più alto?

Tutta colpa del Venerdì Nero?

Iniziativa tutta americana che, come sempre, noi abbiamo integrato nella nostra moderna “cultura cosmopolita”.

Anzi, abbiamo fatto molto di più! Abbiamo fatto diventare il Black Friday… un’intera settimana di sconti!

Eh, si! Quando facciamo le cose, le facciamo veramente per bene…

Ma com’è nata quella che ormai è una delle “feste degli sconti”?

Il venerdì nero viene subito dopo il giorno del ringraziamento, festa ancora non entrata nel nostro ordinario elenco festivo, ma che gli americani amano quasi quanto il 4 luglio.

Le leggende più accreditate sula nascita dell’evento sono 2:

La prima vede un riferimento, che inizia addirittura dagli anni ’20, alle annotazioni sui libri contabili dei commercianti che, tradizionalmente, passavano dal colore rosso (riferito alle perdite) al colore nero (che negli USA segnano i guadagni).

Per cui il Black Friday indicherebbe un giorno di grandi guadagni per le attività commerciali.

Da quel giorno, infatti, incomincerebbe il periodo dell’anno più proficuo per i rivenditori capace di portare in nero, quindi in attivo, i conti delle aziende commerciali, vista anche la vicinanza al periodo natalizio.

Nel 1924, proprio il giorno successivo al Ringraziamento, la catena di distribuzione Macy’s organizza per la prima volta una parata per celebrare l’inizio dello shopping natalizio.

Solo negli anni ottanta esplose il Black Friday negli Stati Uniti e oggi è popolare anche in altri Paesi ed è ormai molto diffuso su tutti gli e-commerce più famosi.

La seconda vede invece l’espressione coniata a Philadelphia.

La stessa deriverebbe dal traffico stradale super congestionato che si sviluppava quando in città si svolgeva la partita di football “Army Vs. Navy”, Esercito contro Marina.

A causa di questo match la città diventava preda del caos e la polizia la definiva “nera” per questo motivo.

A questo si univa la corsa allo shopping, dovuta ai tanti visitatori che si recavano in città il giorno dopo la grande festa del “Thanksgiving Day”, che è sempre di giovedì prima.

Queste due leggende, vere o no che siano, fanno avere visibilità ad un giorno divenuto monito delle spese natalizie e che spesso supera anche le spese per i doni natalizi.