<<Gravina è l’uomo giusto per iniziare il percorso delle riforme>> – esordisce in questo modo ai microfoni di Radio Sportiva il dirigente etneo Lo Monaco, dopo l’elezione di Gabriele Gravina a quarantaduesimo presidente della Figc con ben il 97,2% dei voti, un plebiscito senza precedenti Federcalcio.

<<Ha il dovere di abbracciare a 360 gradi il campo delle riforme perché servono inevitabilmente, visto il punto dov’eravamo arrivati. Da quelle per i campionati a quelle della giustizia sportiva>> – proseguendo – <<È un uomo del fare e non del dire. Questa elezione quasi bulgara compatterà i componenti per sviluppare il tutto>>.

La domanda del giornalista di sposta poi sull’intervento del presidente della FIFA Infantino: << Ha fatto notare tante cose positive sul calcio italiano, ma ha sottolineato anche alcuni passaggi negativi, tra cui i percorsi giudiziari al di fuori del mondo del calcio che sono diventati la normalità negli ultimi anni, per provare ad ovviare a ciò che accade all’interno della giustizia sportiva>>.

Sull’ex Presidente federale è chiaro: <<Non ho salutato Fabbricini, e non ho capito i modi in cui è stato quasi celebrato durante la sua uscita. Con Malagò hanno creato solo sfracelli e non avrei mai potuto fare diversamente>>.

Sulla praticità del nuovo presidente punta molto: << Gravina ha già fatto capire cosa ci vuole per riordinare i campionati: una serie A composta da 20 squadre, una B anch’essa a 20 e due gironi di C da 20 cadauno. Con il semi-professionismo di una volta riportato in auge con sgravi fiscali atti a far avere alle società la tranquillità per portare avanti i vari progetti>>.

Conclude parlando della nuova formula che vede il presidente in carica per soli 2 anni: <<Mi spiace per la scadenza ridotta rispetto al passato, ma sono sicuro che anche così si possa dare una nuova fisionomia al calcio italiano>>.

 

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