Ricorderò per sempre il momento in cui, davanti ad una bottiglia di Jägermeister e soli 3 bicchieri invece di 4, i miei migliori amici dissero a me e alla mia ragazza che sarebbero diventati genitori.

Ho iniziato a piangere quel giorno e non più smesso, a tratti, dopo quasi 6 anni!

Ogni volta che qualcosa non va, ed in questo periodo caro Vescovo a noi cittadini capita spesso, mi basta guardare la foto in cui prendo la piccola creatura in braccio per la prima volta, per cancellare ogni malumore.

Qualche mese dopo la sua nascita, gli allegri genitori ci chiesero di diventare il Padrino e la Madrina della piccola Giorgia e, carissimo Gristina, le lacrime uscirono a fiumi.

Dopo 6 anni, malgrado il periodo di distanziamento forzato, non abbiamo perso un momento della piccola figlioccia e, nel nostro ruolo, oggi dimesso dall’indolenza dei tempi, siamo sempre accanto ai genitori e vicini alla piccola.

Non starò qui a raccontarle il dolore indotto alla mia mandibola quando la mamma ci mandò un video con la piccola sdentata che perdeva il primo dentino, ma le chiederò il ‘perché’?

Il perché di questa sua presa di posizione, soprattutto in un periodo in cui ci aggrappiamo a tutte le labili certezze che ci rimangono per andare avanti senza perdere la bussola.

Io sono dell’idea, originale, che per la cresima, qualora ce ne fossero le possibilità, debba essere riconfermato anche il Padrino di battesimo, oltre che le promesse più mature del cresimato.

 

 

Forse, invece di sospendere la figura, avrebbe dovuto pensare a gestirne le attività con incontri dedicati a farne capire il ruolo, anche postumi al giorno del battesimo.

Le dirò di più.

La piccola Giorgia, durante l’agonia del primo lockdown, ha avuto una bellissima sorellina che, proprio per l’incertezza dei tempi, non è ancora riuscita a battezzarsi. Si provava a programmare il battesimo per maggio, ma è ancora tutto incerto e, dopo la sua decisione, praticamente impossibile.

Attenzione! Non si è realizzato, non per voler fare una festa dimenticando l’importanza dell’evento in sé, ma per ricreare in miniatura una parvenza di normalità che la piccola non ha mai avuto la possibilità di avere.

E proprio a loro le chiedo di pensare, prima di levarla da questa spero imbarazzante lettura: si sente veramente in grado di togliere una figura rilevante come il Padrino a bambini nati, o che nasceranno, in un mondo dove le certezze più naturali saranno ancora per molto tempo sconosciute ai loro giovani occhi?

Davide, orgoglioso Padrino di Giorgia