“No alla terza corsia per la tangenziale di Catania”. E’ netta e senza mezzi termini la posizione della Ugl su uno dei temi oggetto di discussione in città, nelle ultime settimane, tra parti politiche, sindacali, datoriali e tecnici competenti in materia.
Il sindacato di via Teatro Massimo, infatti, sposa appieno il pensiero di Ance Catania, ritenendo più appropriata la progettazione e realizzazione di una nuova ulteriore arteria stradale, come spiega il segretario territoriale Giovanni Musumeci. “Abbiamo avuto modo di leggere gli studi portati avanti da autorevoli esperti di trasporti, urbanistica ed economia e possiamo ritenerci d’accordo con il loro punto di vista, secondo il quale diventa meno oneroso e logisticamente più vantaggioso costruire un nuovo tracciato viario piuttosto che allargare quello esistente.
Le motivazioni addotte infatti dai professori Rosario Faraci, Paolo La Greca e Francesco Russo sono ampiamente condivisibili, a partire dal fatto che i lavori per l’eventuale costruzione della terza corsia durerebbero un decennio circa generando un potenziale disagio per la viabilità che andrebbe ad incrementare di gran lunga i costi per la collettività.
Alle spese impegnate esclusivamente per il cantiere dell’allargamento, infatti, gli esperti hanno quantificato che per la collettività si andrebbero a sommare ingenti costi oltre a quelli che già imprese e cittadini stanno sostenendo a causa dell’inadeguatezza dell’attuale tracciato – evidenzia il sindacalista. Non osiamo, quindi, immaginare quale potrà essere l’incidenza economica negativa includendo dei lavori nell’arteria che, quotidianamente, è già enormemente provata dal traffico di ogni tipo proveniente dai paesi etnei, dalla Zona industriale, dal sud-est Sicilia, dalla Palermo – Catania e dalla direzione Messina.
Come Ugl catanese siamo convinti che invece l’idea più opportuna da concretizzare, oggi che le risorse economiche possono essere disponibili, è quella di un tracciato alternativo come ad esempio quello che dovrebbe coincidere con il casello autostradale di Giarre fino all’innesto sull’autostrada per Palermo in territorio di Motta Sant’Anastasia.
Tutto questo nella speranza di poter vedere realizzata anche la viabilità che da Nicolosi possa giungere fino a Catania e magari una ipotetica strada alternativa all’ex Statale 114 che possa decongestionare il traffico da e per il centro di Catania stessa.
Queste ultime due opere, infatti, andrebbero a diluire i flussi viari attualmente ingenti, dato che sempre più i lavoratori, che lavorano nel cuore della città, stanno continuando a scegliere i diversi paesi dell’hinterland catanese. Se vogliamo pensare al territorio del futuro, dobbiamo partire necessariamente da una progettualità del genere e noi – conclude Musumeci – rappresentando chi lavora siamo disponibili a confrontarci con chi ha a cuore la crescita di Catania e della sua area metropolitana, ricordando anche che più interventi generano occupazione, benessere e più sviluppo sostenibile.”
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