Un puparo moderno che crede nella tradizione e nel potere dell’opera dei pupi adattandola però a tematiche più vicine a noi sicilini d’oggi. Angelo affascinato dal mondo dei paladini sin da bambino, da ragazzo ha intrapreso l’antico mestiere, però si è reso conto che le storie delle gesta dei nobili paladini erano troppo lontane dai nostri giorni.

Cosi credendo nella forza del racconto attraverso i burattini, ha deciso di far nascere il nuovo repertorio epico che unisce la storia siciliana dei Fasci, alla lotta dei contadini per la riforma agraria, fino ad arrivare a chi nell’Isola ha combattuto contro la mafia, agli eroi della legalità.

Ecco perché ai suoi paladini ha tolto le preziose armature, e li ha vestiti come noi, anzi per meglio dire gli ha dato le sembianze di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Peppino Impastato, Rosario Livatino, Pio La Torre, padre Pino Puglisi e di tanti altri, e ha cominciato a raccontare la loro storia, perché come ha detto Angelo «questa è la storia migliore che i siciliani di oggi possono raccontare e, soprattutto, ascoltare, per ricordarsi da dove vengono e per non smarrire la via».

Angelo e la compagnia dei pupi antimafia ha aperto due teatri, uno a Caltavuturo, dove dal 2008 è stato aperto anche un museo e poi una seconda struttura, museale e teatrale, a Carini, all’interno del castello della baronessa, dove viene raccontata l’evoluzione dei pup dai paladini agli eroi antimafia.

Ma l’impegno di Angelo Sicilia non si ferma all’interno dei due teatri musei ma è diventato itinerante, così ha portato i suoi pupi nelle piazze, nei teatri e soprattutto nelle scuole. Un modo diverso di impegno sociale proprio per questo  Kaos 2017, il festival dell’editoria, della legalità e dell’identità siciliana, ha voluto premiare Angelo per l’utilizzo della creatività in azioni di recupero e rivisitazione della tradizione come strumento di riscatto sociale.