Il dizionario inglese Collins Dictionary ha scelto “fake news” come espressione dell’anno.

Perché di così dette bufale è stato pieno e caratterizzato il 2017.

E’ di novembre la notizia che il sito Buzzfeed ha smascherato una rete di siti web italiani creati per diffondere fake news, diventate virali grazie ai titoli sensazionalistici. 

Un problema, quello delle bufale, che nessuno può ignorare, come dimostra anche la diffusione capillare delle notizie farlocche. 

Ecco 3 delle maggiori fake news del 2017:

Due degli esempi più eclatanti riguardano gli attentati avvenuti quest’anno, quello di marzo a Londra e di agosto a Barcellona.

Nel primo a scatenare la fake news è stata l’immagine della donna musulmana che guarda il telefono mentre cammina accanto alle vittime dell’attentato, sul ponte davanti al Parlamento di Westminster. La foto è stata utilizzata sui social come dimostrazione dell’indifferenza degli islamici verso questi attacchi e quindi per alimentare l’odio raziale.

Si è poi scoperto che la ricostruzione, del tutto falsa, era stata diffusa da uno di quegli account vicini al Cremlino creati per interferire con la politica internazionale. 

Anche nel caso di Barcellona è iniziata a circolare una notizia falsa. Una pagina Facebook spagnola ha diffuso l’indiscrezione secondo cui nel giorno dell’attentato i venditori ambulanti non erano presenti nella Rambla perché precedentemente avvisati di un attacco imminente. In realtà la loro assenza era dovuta a una politica sempre più restrittiva nei loro confronti messa in atto dalla polizia spagnola.

 

Un’altra nota fake news del 2017 riguarda il G7 tenutosi a fine maggio in Sicilia a Taormina.

In quei giorni il presidente americano Donald Trump  avrebbe affermato che l’Italia è un grande paese, con storia e tradizioni, un paese che potrebbe rifiorire in ogni settore, ma peccato sia governato da incapaci.

Parole dure che hanno trovano d’accordo molti cittadini italiani, i quali hanno rilanciato la notizia spacciandola per vera sui social. Peccato però che la dichiarazione fosse falsa e, inoltre, riciclata da una vecchia bufala che aveva come protagonista il leader russo Putin.

 

L’ultima clamorosa bufala dell’anno ha come protagoniste Maria Elena Boschi e Laura Boldrini.

Una foto ritraeva le due a un funerale, ed era stato specificato fosse il funerale del capo mafia Toto Riina. La fake news ha raggiunto oltre 1000 condivisioni in poco più di ventiquattr’ore e ha fatto infuriare la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio e buona parte del Pd.

La foto era vera, ma non si trattava della funerale di Riina bensì di quello di un ragazzo nigeriano morto nel 2016. A postare l’immagine su facebook è stato un utente che aveva come profilo il logo di una nota sigla politica M5S.

L’account è poi stato segnalato dal movimento Pentastellato per uso improprio.

 

Le fake news viaggiano veloci su internet e diventa sempre più difficile smascherarle, per tanto vi consigliamo quando trovate una notizie che vi colpisce perché risulta “curiosa”, fermatevi e controllate

  • Se il titolo è scritto tutto in maiuscolo e grassetto è già un campanello d’allarme.
  • Verificate la fonte della notizia trovata, basta controlare se il sito che riporta la notizia riecheggia il nome di qualche famoso giornale ma storpiandolo. 
  • Controllate la data della notizia che avete trovato e se l’articolo riporta la firma di un giornalista.
  • Su un motore di ricerca (Google – Yahoo – Bing, ecc.) cercate se vi sono altre notizie che riportano la stessa informazione.
  • Se si tratta di una foto inseritela su Google Images, così da scoprire quando è stata realmente scattata o se si tratta di un lavoro di fotomontaggio.

 

Bastano pochi accorgimenti per evitare di alimentare le fake news e per ridare alla notizia una sua reale dignità.