Etnik è il nuovo libro autoprodotto di Francesco Pelizzaro, un romanzo di fantascienza ambientato in Italia, a Mestre, luogo di provenienza dell’autore.

Abbiamo molto apprezzato la scelta dell’autore di ambientare la narrazione nel veneziano, così da permettere al lettore che ne conosce i luoghi, di immedesimarsi negli stessi. Tutto ciò ha reso la storia ancora più intrigante.

Il testo anche se ben scritto inizialmente risulta un pò lento ed il personaggio principale sembra essere molto egocentrico e abbastanza pieno di sé ed è questa la cosa che forse rende meno fluida la lettura inizialmente, non la storia in sé.

Nello svilupparsi della narrazione, pian piano che le pagine scorrono, questa antipatia iniziale nei confronti del protagonista viene però stemperata dalla trasformazione esteriore ed interiore dello stesso, che si scopre essere un cyborg.

Questa nuova visione introspettiva del protagonista, fa sì che i pregiudizi iniziali nei suoi confronti vengano abbandonati dal lettore per accogliere piacevolmente la rappresentazione dei suoi sentimenti, scoprendo la vera identità dello stesso.

Enry dopo un lungo inseguimento che coinvolge molto il lettore, si ritrova improvvisamente su un lettino all’interno del laboratorio della Maln Tech, multinazionale guidata dal Dott. Picardi, il quale metterà insieme un gruppo di eroi tra cui Enry, dal quale dipenderà il futuro dell’umanità stessa. La loro missione sarà andare verso l’Etnik, di fatto la via d’uscita dal pianeta.

Tante le scene d’azione e diversi gli spunti di riflessione che la storia dona al lettore, che partono dallo stile tipico dei libri di fantascienza che presentano un mondo dal quale bisogna salvarsi, nel quale un dominatore vuole soggiogare le menti e che il più delle volte va verso la distruzione per colpa della stessa razza umana.

A tratti ci sono anche spunti in stile spy-story che si sposa bene con la storia mescolandosi senza intoppi col resto.

Il finale ripaga il lettore e lascia sperare che la direzione presa sia quella giusta.

Il romanzo fa riflettere sul comportamento che il genere umano ha nei confronti dell’ambiente, sul modo in cui ognuno di noi sfrutta le risorse messe a nostra disposizione, come se la terra fosse un limone da spremere sempre più. La tematica è sicuramente un ottimo incentivo per porci qualche domanda sui comportamenti che ognuno di noi mette in atto. Inoltre, ben strutturata e senz’altro realistica la continua lotta morale nei confronti dell’egemonia della classe politica disegnata, da troppo tempo avvezza a governare le masse attraverso fili invisibili e inganni.

Dunque, se non siamo in grado di rispettare e proteggere la madre terra e, soprattutto, per le generazioni future…Meritiamo davvero di essere salvati?

Stefania Sottile