Questa tornata elettorale è stata caratterizzata oltre che da dibattiti, proposte e sondaggi, anche dall’ironia, specialmente sui social network.

A essere “presi di mira” sulla rete sono stati i politici di tutti gli schieramenti e di tutti i partiti, “colpiti” da post ironici, foto irriverenti, fotomontaggi sarcastici e video-parodie.

Tutto ebbe inizio con l’hashtag #AbolisciQualcosa, campagna social partita per ironizzare sulle promesse elettorali dei politici.

Fra i meme più divertenti In campagna elettorale: Silvio Berlusconi, diventato, con la pagina su Facebook, “Berlusconi restituisce cose”, alla quale si affianca anche la pagina “Berlusconi promette cose”.

Poi la Meloni con lo slogan “Difendi la famiglia tradizionale”.

Su Twitter gli utenti si sono sbizzarriti con parodie in cui i protagonisti sono diventati gli attori della nota soap Beautiful.

Ed infine “Di Maio che facesse cose”, in cui si ironizza sulla presunta poca dimestichezza del politico grillino con la lingua italiana e i congiuntivi.

Tante le fake news durante il girono delle votazioni, tra cui una notizia falsa che riguarda la Sicilia, secondo cui erano state trovate 500mila schede elettorali già compilate con il simbolo del Partito Democratico già barrato. In realtà erano fac simili.

Poi la fake news sul sistema del tagliando contro le frodi elettorali, secondo cui veniva violata la privacy del diritto al voto a causa codice alfanumerico associato a ciascuna scheda.

Ma anche post elezioni l’ironia social è proseguita.

Dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che chiede “Aiuto” per la responsabilità di cui è investito per la formazione del futuro governo, a Matteo Renzi disoccupato in cerca di lavoro.

L’unica notizia che sembra una fake news ma non lo è, riguarda il primo senatore di colore italiano Toni Iwobi, 62 anni, residente a Spirano (Bergamo) e di origini nigeriane, che è attivista nella Lega dal 1993. Arrivato in Italia a 22 anni con un visto per motivi di studio è responsabile del dipartimento immigrazione del Carroccio. Toni ha una laurea in informatica ottenuta in America negli anni ’70, ed è titolare di un’azienda informatica.