Gli ultimi giorni sono stati bombarti, finalmente, da una notizia che con il covid sembra non centrare nulla.

Notizia che da sola ha permesso l’oscillazione verso l’alto di diversi titoli di borsa e portato anche le testate più autorevoli d’Europa a non parlare in prima pagina della pandemia.

“Nasce ufficialmente la Super League” ed il calcio che conosciamo potrebbe cambiare:

AC Milan, Arsenal FC, Atlético de Madrid, Chelsea FC, FC Barcelona, FC Internazionale Milano, Juventus FC, Liverpool FC, Manchester City, Manchester United, Real Madrid CF e Tottenham Hotspur hanno tutti aderito in qualità di Club Fondatori. È previsto che altri tre club aderiranno come Club Fondatori prima della stagione inaugurale, che dovrebbe iniziare non appena possibile.
In futuro, i Club Fondatori auspicano l’avvio di consultazioni con UEFA e FIFA al fine di lavorare insieme cooperando per il raggiungimento dei migliori risultati possibili per la nuova Lega e per il calcio nel suo complesso…

Questo è l’incipit del comunicato diffuso dopo la mezzanotte del 19 aprile 2021 che, da solo, potrebbe infastidire i più “rispettosi fautori del calcio d’altri tempi” e sicuramente ha fatto incazzare Fifa e Uefa.

Ma andiamo per gradi.

 

 

Perché nasce la Super League?

Secondo quanto riportato dal comunicato, la necessità di anticipare l’inizio di tale competizione, precedente previsto per il 2024, è dovuto alle problematiche riscontrate durante la pandemia:

La creazione della Super League arriva in un momento in cui la pandemia globale ha accelerato l’instabilità dell’attuale modello economico del calcio europeo. Inoltre, già da diversi anni, i Club Fondatori si sono posti l’obiettivo di migliorare la qualità e l’intensità delle attuali competizioni europee nel corso di ogni stagione, e di creare un formato che consenta ai top club e ai loro giocatori di affrontarsi regolarmente.
La pandemia ha evidenziato la necessità di una visione strategica e di un approccio sostenibile dal punto di vista commerciale per accrescere valore e sostegno a beneficio dell’intera piramide calcistica europea. In questi ultimi mesi ha avuto luogo un ampio dialogo con gli stakeholders del calcio riguardo al futuro formato delle competizioni europee. I Club Fondatori credono che le misure proposte a seguito di questi colloqui non rappresentino una soluzione per le questioni fondamentali, tra cui la necessità di offrire partite di migliore qualità e risorse finanziarie aggiuntive per l’intera piramide calcistica.

Il problema sembra essere ben centrato: I soldi come sono distribuiti oggi dall’Uefa non sarebbero necessari a soddisfare le necessità dei più grandi club del mondo.

Proprio da questo punto mi piacerebbe far partire la nostra analisi.

Ogni anno la UEFA pubblica i dati relativi alla distribuzione dei profitti, abbiamo preso in analisi quelli relativi all’ultimo anno calcistico 2019/20:

I ricavi commerciali lordi della UEFA Champions League2019/20, della UEFA Europa League 2019/20 e della Supercoppa UEFA 2019 sono stimati a circa 3,25 miliardi di euro.

Dei suddetti 3,25 miliardi di euro, 295 milioni saranno dedotti per i costi organizzativi/amministrativi delle competizioni, mentre il 7% (227,5 milioni) sarà destinato ai premi di solidarietà.

Dei risultanti ricavi netti (2,73 miliardi di euro), il 6,5% sarà destinato al calcio europeo e rimarrà alla UEFA, mentre l’altro 93,5% sarà distribuito alle squadre partecipanti.

Come si evince da questi primi numeri da 3,25 miliardi di euro lordi, si arriva ad una distribuzione finale ai club di circa 2,55 miliardi (2,73 mld meno il 6,5%), tenendo per ora da parte i “premi di solidarietà” (227,5 milioni).

Questi soldi vengono distribuiti alle squadre, ad esempio in Champions, in base a:

  • Quota partecipazione (che varia in base ci si fosse qualificati direttamente o tramite spareggi);
  • Premi fissi per partita (2,7 mln a vittoria, 900 mila euro a pareggio);
  • A scaglioni (da 9,5 mln a 19 mln se si accede agli ottavi, fino alla vittoria finale);
  • Partecipazione alla Super Coppa UEFA (3,5 milioni di euro ciascuna, mentre la vincente avrà diritto a un premio supplementare di 1 milione di euro).

 

Il Bayern Monaco, in virtù del successo contro il PSG in finale, ha intascato la cifra di 115,69 milioni di euro, a cui vanno aggiunti i 4,5 mln derivanti dalla finale di Super Coppa vinti contro il Siviglia.

Se si pensa che il monte ingaggi della squadra in lista UEFA (24 giocatori) per la stagione 2019/20 è di 164,16 mln di euro si capisce bene come i due valori siano fortemente in conflitto tra di loro, non superando i profitti le uscite affrontate dal club.

 

ATTENZIONE: Sappiamo benissimo che la Champions non è il solo introito del Bayern, a cui andrebbero aggiunti Bundesliga, Coppa di Lega e sponsorizzazioni personali, oltre agli incassi prodotti dal proprio pubblico, nelle percentuali di competenza del team.

Ma sembrerebbe essere proprio quest’ultimo dato, mancate dal conteggio precedente, quello ad aver smosso maggiormente la “fretta” per la messa in moto della macchina SuperLega.

Si pensi che il solo Barcellona, con il proprio stadio, durante l’ultima stagione pienamente sfruttata (2018/19), ha messo a bilancio ben 159 milioni di euro incassati!

Lo stesso anno il Bayern ne ha incassati ben 92!, mentre la prima italiana è la Juventus con 66 mln.

Introiti che al momento non saranno facilmente ripresi per i prossimi anni e resteranno, anche dopo la riapertura degli impianti, sensibilmente più bassi rispetto a quelli delle stagioni “no covid”.

Una ridistribuzione non adeguata, dicevamo, che ha portato alla messa in moto del primo organo calcistico non gestito da terzi.

Perché il vero problema è e rimane questo: Quanto costano al calcio UEFA e FIFA?

Secondo un rapido conteggio, “l’impianto UEFA” costa circa 725 mln di euro.

Una cifra spropositata se i pensa che stiamo a quasi un quarto dell’importo netto incassato dal sistema.

A tutto questo vanno anche messe in conto le redistribuzioni, secondo i più poco proficue, dei i sempre crescenti Market Pool, diritti televisivi, che dipendono direttamente da quanto le emittenti di ogni stato pagano per trasmettere le partite.

 

Altra nota “fuoridalcoro”, ma che non giustifica la forte connotazione che si è creata negli ultimi giorni tra “UEFA/FIFA e valori del calcio”, sono gli organi amministrativi delle due strutture.

Non possiamo assolutamente dimenticare che lo svizzero Gianni Infantino ha sostituito dopo 18 anni Sepp Blatter, che si è dimesso per lo scandalo sulla corruzione all’interno dell’istituzione, ma era considerato il braccio destro di Michel Platini, giudicato colpevole per aver violato il codice etico della FIFA!

Lo stesso Platini che ha recente dichiarato di essere stato vittima di un recente complotto orchestrato dallo stesso Infantino:

Lauber è consapevole di aver attraversato la linea rossa, mentre Infantino dovrebbe dimettersi, ma dal momento che è alla presidenza della Fifa per un’abile combinazione di circostanze, senza averne legittimamente diritto, farà di tutto per restare aggrappato alla poltrona. Il fatto di essere stato vittima di un complotto è ovvio per me. Nel 2016 la presidenza della Fifa avrebbe dovuto essere mia a larga maggioranza, lo sanno tutti. Infantino, che era il mio segretario generale alla Uuefa, lo sapeva meglio di chiunque altro. Tuttavia, come hanno rivelato numerosi articoli di stampa, sembra che Gianni Infantino abbia sapientemente combinato, all’inizio dell’estate 2015, per assicurarsi che fossi escluso dalla gara per la presidenza della FIFA, da accordi ad hoc dietro le quinte.

Un sistema, quello UEFA/FIFA, che ha fatto fortemente intravedere la sua natura dopo la scelta dei complicati mondiali in Qatar che hanno fatto saltare diverse poltrone, oltre a quelle dei rispettivi presidenti.

ATTENZIONE: Qui non si vuole fare nessun “attacco alle streghe” o schierarsi, come potrebbe apparire, a favore della SuperLega, ma far evincere informazioni forse dimenticate e dati non attentamente letti.

Inoltre la fortissima campagna mediatica a sfavore del nuovo format, sembra puzzare di “provincialismo superficiale”, con frasi come:

‘Vorrei dire qualcosa sulla Superlega. Nell’ultimo anno abbiamo visto le partite in televisione, i migliori club al mondo e i migliori giocatori al mondo. E tutto è stato così noioso. Questo perché sono mancati i fan. Loro cantano, saltano e supportano le loro squadre. Quindi i tifosi sono la cosa più importante nel calcio e devono essere rispettati. Questi club hanno chiesto ai loro tifosi cosa ne pensassero di questa idea? No, sfortunatamente. Ed è una vergogna’ di Eric Cantona, come se si stesse facendo qualcosa contro i tifosi delle singole squadre;

OPPURE

‘Sono disgustato in particolare dal mio Manchester United e dal Liverpool. Voglio dire, il Liverpool è il club del ‘You’ll Never Walk Alone, il ‘Fans Club’ o il ‘The Peolple’s Club’, e poi il Manchester United, creato da gente nata e cresciuta attorno a Old Trafford più di 100 anni fa, e vogliono entrare in un torneo senza competizione, dal quale non puoi essere retrocesso. È una disgrazia, un atto criminale’ dell’ex Manchester United Gary Neville, anche lui fermo su due concetti errati: i tifosi non ci rimetterebbero e 5 club potrebbero cambiare ogni anno.

 

Ma quanto varrebbe la Superlega?

Secondo quanto trapelato e messo insieme dalle varie interviste, la più cospicua è certamente quella del presidente della SuperLega e del Real Madrid Florentino Perez, i club fondatori avranno 3,5 mld come contributo una tantum a supporto dei loro piani di investimento e per non subire ripercussioni stroppo pesanti dalla pandemia Covid. Gli introiti dei diritti tv sarà di circa 4 mld e un singolo club potrebbe incassare fino a 350 mln a stagione. Il progetto prevede inoltre anche contributi di solidarietà al calcio europeo in misura maggiore alle cifre stanziate al momento con l’obiettivo è di raccogliere 10 miliardi.

Mettete ora sul tavolo i conti fatti finora:

La squadra che ha vinto Champions e Super Coppa Europea ha portato a casa meno di 120 mln di euro, mentre una squadra partecipante alla Super Lega ne parterrebbe fino a 350 mln a stagione. Pensate veramente che il calcio morirebbe? O troverebbe una nuova vitalità?!

Perez, durante l’intervista a El Chiringuito, tuona anche su una delle problematiche mai realmente affrontate dalla UEFA, che ha sempre permesso sotterfugi fiscali e mai imposto tetti fissi, affermando che nel progetto è previsto i salary cap: “Il tetto massimo per gli stipendi  è fissato al 55% del fatturato. Gli stipendi aumentano sempre e le entrate scendono. Adesso abbiamo problemi anche con le sponsorizzazioni. Abbiamo buoni sponsor come Adidas o Emirates che hanno avuto difficoltà. Alcuni pensano che non sia successo niente ma sono successe tante cose”.

 

 

Potrei continuare citando il caso del Basket europeo, letteralmente salvato con l’introduzione dell’Eurolega, che ha avuto un parto molto simile a quello che sta vivendo in questi giorni la Super League di calcio, ma a cui alla fine la FIBA Europe (la UEFA del basket) ha dovuto cedere accomunando la gestione e la competizione in un solo torneo, dopo che nel 2001 ci sono stati due campioni europei, uno di Eurolega e uno FIBA. In ultimo, la competizione  ha portato tante squadre “non titolate” a contraddistinguersi positivamente nei vari campionati nazionali, portando una differenziazione e posizionamenti in classifica mai sperati in precedenza.

Eppure, dopo anni, le critiche al nuovo sistema non sono cessate e, anche allora, per motivazioni svariate, alcune squadre non aderirono subito.

 

 

Oggi suona strano che il PSG non abbia aderito, rappresentando il club più di élite degli ultimi anni, ma se si pensa che il presidente del PSG, Al-Khelaifi, è stato recentemente eletto come membro del Comitato Esecutivo dell’UEFA ed è fortemente “attivo” nell’organizzazione dei sopracitati mondiali in Qatar, si capisce bene perché abbia preferito evitare la rottura con il “sistema FIFA”.

Vorrei che i tifosi non pensassero per un attimo coi “paraocchi dei titoloni sensazionali” che stanno riempiendo i media di tutto il mondo, ma coi in propri:

Se la prospettiva di un calcio italiano senza campioni può essere ridimensionata, vogliamo veramente cancellarne sul nascere la possibilità?

Non vogliamo vedere campionati nazionali più equilibrati con squadre come Fiorentina e Roma ( che sembrerebbe tra l’altro tra le ultime invitate insieme al Napoli), lottare per il titolo?.

FONTE IMMAGINI E CITAZIONI: WEB