Ho deciso d’incontrare il consigliere eletto con “In Campo per Pogliese” per tentare di scoprire cosa ci fosse dietro una così netta affermazione elettorale.

Alla fine dell’intervista, che potrete leggere di seguito, ho capito come il tanto lavoro operato negli anni abbia permesso a Barresi di affermarsi sul territorio anche nei luoghi più limitrofi del capoluogo etneo, come l’area di Vaccarizzo.

L’Avvocato esprime la perfetta sintesi tra la visione europeista del neo sindaco Pogliese e la pragmaticità dell’ex presidente della Regione Siciliana Lombardo.

Un percorso, quello di Barresi, che non solo lo premia come singolo, ma gli permette di affermare: <<Non sono un singolo, ma “la rappresentazione di un NOI” che da anni lavora per migliorare la città in tutti i suoi aspetti e partendo dal dialogo con il cittadino, di qualsivoglia quartiere>>.

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1728 voti, il più votato tra gli eletti in consiglio comunale?

Tante persone hanno deciso di aiutarmi, ma il mio è un cammino iniziato nel 2008, con dati e numeri sempre in crescita. Credo sia valsa la mia coerenza e l’essere stato in opposizione in maniera attiva durante l’ultimo mandato.

Purtroppo durante gli ultimi 5 anni le periferie sono state totalmente abbandonata e sono oggi al collasso. Tante cose sono state fatte dalla passata amministrazione, ma quello che chiediamo al nuovo sindaco è proprio di attenzionare maggiormente le tante periferie cittadine.

All’opposizione, le periferie dal punto di vista commerciale sono state un suo cavallo di battaglia, cosa intende fare ora?

Attivarmi in maniera ancora maggiore.

Le porto l’esempio dei due mercati storici, la pescheria e la fiera: vanno riattivati come “centri commerciali naturali”. Gli 840 operatori censiti alla fiera non vengono ad oggi ben gestiti e serviti in maniera ottimale dai mezzi pubblici e sono declassati dagli stessi centri commerciali.

Manca un piano dei chioschi e dei paninari attivato realizzando delle aree food dove il cittadino può recarsi per mangiare tranquillamente senza lo stress del parcheggio, con magari dei bagni chimici ben gestiti.

Il porto di Catania è l’unico ancora murato! Va liberato dalle barriere presenti per diventare la marcia in più del turismo cittadino.

Manca un dehors, spazio all’aperto fornito di tavolini, caratteristico di bar e di ristoranti, ben gestito che permetta di creare delle zone utili al cittadino per rilassarsi, senza dover andare nei centri commerciali e garantendo maggiori entrate al comune dalla tassazione del suolo pubblico.

Il suo piazzamento all’interno di “In Campo con Pogliese” e non nella lista che ti vede da anni protagonista [Grande Catania, ndr] sembra essere il trait d’union tra l’ex governatore e Pogliese.

Il sindaco Pogliese avrà un dialogo con tutte le forze politiche che lo hanno supportato.

Io ho creduto nel neo-sindaco e insieme a tutte le persone che mi hanno supportato, a cui sono veramente grato, abbiamo un progetto per migliorare la città.

Il consigliere Barresi, “il re delle preferenze”, come sono stato titolato da qualche testata, è solo una sintesi dei vari “mondi” che hanno creduto in me e che parte dalle periferie. Porterò avanti le idee che cittadini e supporter mi hanno proposto e sarò battagliero nel discuterle col sindaco e con la giunta per far si che vengano attuate, sempre per il bene comune.

Penso che il nuovo consiglio cittadino debba porre i problemi reali dei cittadini al primo posto, senza mezze misure, analizzando anche criticamente tutti gli aspetti quotidiani come le partecipate.

Con i loro innumerevoli dipendenti, devono essere una risorsa e vanno ben gestite dal punto di vista manageriale per realizzare servizi che migliorino la condizione cittadina, ben gestendo le semplici questioni.

I cittadini hanno il cuore spento per tutte le dinamiche che hanno portato la città a questo punto. Credo che qualche cantiere attivato prima, una maggiore gestione attiva delle partecipate, il rispetto delle opposizioni quando criticamente costruttive non avrebbe spento la passione attiva di tanti residenti.

La cultura è stata rivalutata a Catania grazie all’ex sindaco, non se n’è parlato molto in campagna elettorale?

Nel capitolo di bilancio della cultura abbiamo una cifra veramente irrisoria. Abbiamo decine di strutture meravigliose da poter valorizzare e che andrebbero aperte h24. Purtroppo i soldi della cultura non vanno in un capitolo ad hoc, ma finiscono nel calderone generale, diversamente da ogni altra voce in elenco, la cultura non ha un proprio capitolo di gestione e questo va cambiato.

La cultura dev’essere l’arma in più di questa città. Vanno cercate le risorse per gestire e valorizzare le realtà culturali locali con i fondi europei.

Bisognerebbe ridefinire proprio con l’Europa il patto di stabilità che tanto ci penalizza.

Inoltre, per restare in tema di cambiarti pratici, il corpo dei vigili urbani che conta soli 360 unità, va aumentato, come da pianta organica cittadina, a ben 1.200 unità! La città ne ha bisogno e tanti controlli non vengono effettuati proprio per mancanza di personale.

Quindi i problemi sono tanti, ma vanno risolti partendo dal cittadino, partendo dalle periferie!

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Molti colleghi hanno parlato dei ruoli che si andranno a ricoprire e di quante “poltrone” spettano a qualcuno rispetto a qualcun altro.

Se il gabinetto del sindaco è pressappoco completo, come riportato qui, e la giunta ha qualche proposta assessoriale, come i vari Giuseppe Castiglione di Grande Catania e Massimo Pesce, il nome giusto per un governo cittadino equo sembra proprio quello di Barresi.

Alla domanda su una possibile presidenza è stato schivo ed ha preferito parlare delle proposte concrete da realizzare nell’immediato… proprio ciò che serve! giovane, politicamente navigato e ampiamente competente per incarichi di prestigio e per essere il giusto ago della bilancia tra la forza espressa da Lombardo e un sindaco che mira ad aprire le porte di Catania all’Europa.