Un incontro- convegno per discutere, informare ma sopratutto responsabilizzare le giovani generazioni verso il destino di una delle più importanti risorse della terra. Il continuo inquinamento globale, infatti, potrebbe portare il mare ad avere nel 2050 più plastica che pesci con la conseguenza che gli oceani, come li conosciamo oggi, potrebbero non esistere più.

Da qui il dibattito tenutosi stamattina, presso l’aula magna all’ISIS “Duca degli Abruzzi” del viale Artale Alagona a Catania e dal titolo “Mare Mostro: un mare di plastica”. Una conferenza dei servizi che ha visto come relatori la dirigente Brigida Morsellino, il Comandante Pantano che ha portato i saluti dell’Ammiraglio direzione Marittima Catania Gaetano Martinez e Federico di Penta Comitato Direttivo Marevivo. Accanto a loro, Maria de Filippo Marevivo, Franco Andaloro Dirigente di Ricerca ISPRA/SZN, Ignazio Ragusa Presidente Regionale Sib-Confcommercio, Vincenzo Ruvolo Arpa Sicilia, Concetto Puglisi Cnr Catania.

Ad introdurre ai lavori la dirigente del Politecnico del Mare Brigida Morsellino che ha aperto il tavolo di confronto salutando gli ospiti presenti- tra cui i rappresentanti delle forze dell’ordine, la delegazione del Lions Club “Catania Faro Biscari” e la professoressa Elisabetta Giustolisi– e sottolineando che «nel corso dei secoli il mare è stato fonte di ricchezza, di unione, di commerci e di aggregazione. Un mezzo per conoscere, condividere e unire. Oggi però assistiamo ad un momento dove questa grande ricchezza può diventare sinonimo di rifiuti e desertificazione. Scarichi incontrollati e materiali nocivi distruggono un ecosistema di vitale importanza per tutti noi».

Nel mondo oggi ci sono cinque vortici oceanici in cui si accumulano i rifiuti. Il “Great Pacific Garbage Patch” è grande quanto l’intero Mediterraneo. Un vero e proprio mare di plastica sotto forma di isole galleggianti. «In questo contesto è fondamentale fare squadra- spiega Federico di Penta Comitato Direttivo Marevivo – l’inquinamento marino da plastica colpisce regioni come la Sicilia dove il turismo e la pesca costituiscono risorse importanti. Ecco perchè occorre un’azione congiunta di sensibilizzazione e formazione che, nel corso di questi ultimi anni, ci ha portato a sviluppare e far approvare leggi che aiutino a proteggere il mare.

Oggi non si può fare a meno della plastica ma si deve evitare l’impiego di quella “usa e getta” e delle microplastiche. E’ tempo, quindi, di cambiare rotta». La plastica è il maggior detrito inquinante degli oceani a causa dell’uso indiscriminato ed eccessivo da parte dell’uomo. Solo nel 2014 sono finiti in mare 270.000 tonnellate di rifiuti di plastica. Dati sottolineati dai filmati e dagli interventi che si sono susseguiti durante la mattinata. Esperti che hanno visto alternarsi Maria de Filippo Marevivo, Franco Andaloro Dirigente di Ricerca ISPRA/SZN.

Momento speciale è stato dedicato al “power point” presentato dagli stessi studenti dell’Isis Duca degli Abruzzi per entrare in merito all’importanza dei polimeri biodegradabili. Oggi il mare copre il 71% della superficie del Pianeta, produce l’80% dell’ossigeno che respiriamo e assorbe un terzo dell’anidrite carbonica in eccesso. Come un organismo vitale svolge la sua funzione grazie ad un equilibrio dinamico. Quindi non bisogna oltrepassare i limiti imposti. Basta, dunque, con la pesca indiscriminata, la cementificazione delle coste, gli scarichi killer, l’acidificazione delle acque, la perdita di biodiversità e il riscaldamento globale.

Concetti ribaditi pure da Ignazio Ragusa Presidente Regionale Sib-Confcommercio, Vincenzo Ruvolo Arpa Sicilia, Concetto Puglisi Cnr Catania durante i loro interventi che, a turno, hanno riscosso notevole successo e approvazione da parte degli studenti presenti.

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