Quest’anno nel Belice si celebrano i 50 anni dal devastante terremoto che distrusse gran parte del territorio. Nel giorno dell’anniversario, domenica 14, è prevista la visita del Presidente Mattarella che verrà a omaggiare i luoghi colpiti dal sisma, ma saranno tante le iniziative programmate promosse dal coordinamento dei sindaci.

È di questi giorni la notizia secondo cui alcuni esperti hanno scoperto che la faglia nel Belice è ancora attiva, monitorando da tempo piccole fratture, sollevamenti del terreno e altre anomalie lungo una linea che da Castelvetrano tocca Capo Granitola e si allunga fino a mare. Ne sono certi i ricercatori dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) di Catania e delle università di Palermo e Napoli.

Ma la storia che vogliamo raccontarvi riguarda la cittadina di Poggioreale, in provincia di Trapani, definita paese fantasma. Poggioreale è stata distrutta nel 1968 e da allora è rimasta disabitata, il tempo si è fermato a quella terribile notte tra il 14 e il 15 gennaio, una “ghost town” che conserva la memoria dei suoi abitanti e dell’arte barocca che caratterizzava il piccolo centro.

Nelle case ci sono ancora tavoli e credenze, nella scuola i vecchi banchi, nella chiesa diroccata brandelli di affreschi. Il nuovo paese di Poggioreale sorge un po’ più in alto e conta solo 1494 abitanti, il sindaco Lorenzo Pagliaroli, sogna di ricostruire la cittadina ma i soldi non bastano per colmare le spese. Il paese ha di percorribile soltanto i primi venti metri della strada principale che portano all’ingresso di Palazzo Agosta, uno dei pochi edifici messi in sicurezza, dove è stato realizzato un museo della memoria dall’associazione “Poggioreale Antica”.

Sono tanti i turisti che vengono a fotografare i resti di un paese perso nel tempo, ma quando parrebbe che nulla si possa fare per Poggioreale e che il suo triste destino sia l’obblio, da lontano sembra arrivare un miracolo o più precisamente dall’Australia.

Dalle pagine del quotidiano la Stampa abbiamo appreso la notizia, oltre cinquemila emigrati di Poggioreale residenti a Sidney, raccolti intorno all’associazione “Sant’Antonio da Padova”, patrono di Poggioreale, anno dopo anno, hanno raccolto i soldi e hanno deciso di destinare due milioni di euro alla ricostruzione della chiesa di Sant’Antonio che si trova al centro del paese fantasma.

Un gesto nobile che determina un forte legame con le radici che gli oriundi tendono sempre a preservare, sono loro i salvatori della cultura del ricordo, ma soprattutto è una bella favola che dona speranza al paese, con l’augurio che possa essere solo il primo passo per la rinascita di Poggioreale.